Addentrarsi nel magico mondo del gluten free, nel rischio di contaminazioni, nella necessità di porre fiducia nei produttori e di mettere nelle loro mani la propria salute non è poi così scontato.
Per questo è nata la nostra rubrica Spensieratezza in cucina: fornire un supporto nelle scelte di tutti i giorni a chi con questa malattia ci deve convivere e intende preservare la propria salute. Oggi facciamo chiarezza sul marchio Spiga Barrata e sulla sicurezza degli alimenti su cui non è apposto.
Ma cos’è il marchio Spiga Barrata?
Si tratta di un marchio registrato, di proprietà di AIC Associazione Italiana Celiachia, identificato dal simbolo di una spiga barrata di colore rosso su fondo bianco (o viceversa) affiancato dal simbolo ®.
Può essere considerato alla stregua di una sorta di certificazione, rilasciata dall’ente proprietario del marchio, a cui le aziende aderiscono volontariamente. In poche parole, AIC certifica che le aziende licenziatarie rispettino un apposito disciplinare e si sottopongano a controlli periodici.

La Spiga Barrata assicura da sola l’assenza di glutine?
Sì ma no. Per essere precisi, essendo nata per aiutare i soggetti celiaci ad orientarsi nel mondo dei prodotti gluten free, certifica una presenza di glutine inferiore a 20 ppm (parti per milione), concessi nella dieta senza glutine.
A livello normativo, tuttavia, tale marchio non è sufficiente per garantire l’assenza di glutine. Si tratta, appunto, di una certificazione volontaria, che, come tale, non può essere resa universalmente obbligatoria.
Proprio perché la Spiga Barrata è un marchio che le aziende decidono di apporre, dietro pagamento ed analisi, sulle proprie confezioni, la normativa ha sviluppato una legislazione tale da consentire a qualsiasi operatore del settore di poter definire il proprio prodotto ‘senza glutine’ e a qualsiasi utente di assicurarsi che il prodotto sia idoneo per le proprie necessità.
Il claim ‘senza glutine’ in etichetta cosa identifica?
Il Regolamento (UE) n. 828/14 norma le condizioni di utilizzo del claim ‘senza glutine’ e delle definizioni accessorie ‘adatto ai celiaci’ e ‘specificatamente formulato per celiaci’.
È questa legge che fa chiarezza e risponde alla domanda di cui sopra. Solamente i prodotti che riportano in etichetta la dicitura ‘senza glutine’ sono davvero sicuri e idonei a livello normativo. Anche quelli su cui è apposto il marchio della Spiga Barrata, dunque, devono riportare in etichetta il claim ‘senza glutine’.
In sostanza, questa dicitura identifica un prodotto il cui contenuto di glutine è inferiore a 20 ppm, dunque sicuro per celiaci.
E le diciture ‘adatto ai celiaci’ e ‘specificatamente formulato per celiaci’?
Si tratta di definizioni accessorie, come ‘adatto alle persone intolleranti al glutine’ oppure ancora ‘specificatamente formulato per le persone intolleranti al glutine’, che possono essere apposte sulle confezioni dalle aziende per trasmettere in maniera più semplice e leggibile lo scopo del prodotto. Tuttavia, si tratta appunto di diciture che da sole non sono sufficienti per chiarire l’idoneità del prodotto al consumo da parte di soggetti celiaci.
Le informazioni che trovi in questo articolo provengono da fonti certe e scientifiche.
In particolare: AIC Associazione Italiana Celiachia, Spigabarrata.it, Regolamento (UE) n. 828/14.